Colombaccio

 

Descrizione

Il colombaccio (Columba palumbus Linnaeus, 1758), chiamato anche palombo o palombaccio, è una specie di uccello della famiglia dei Columbidi (Columbidae). È la più grande, più frequente e più diffusa specie di columbidi in Europa.

Il colombaccio è lungo dai 40 ai 42 cm e, perciò, sostanzialmente più grande del piccione (Columba livia). La sua apertura alare va dai 75 agli 80 cm e può pesare dai 460 ai 570 grammi. I sessi si assomigliano: la testa e la schiena sono bluastri, la coda e la punta delle ali scure. Il petto è di un colore rosa-grigio un po’ più chiaro. Una caratteristica tipica sono le macchie bianche sul collo, che tuttavia non formano un anello. Il collo ha una colorazione verdastra. Durante il volo, sulla parte superiore delle ali, si possono riconoscere delle fasce trasversali bianche che sono il principale segno di riconoscimento dalle specie simili (piccione comune e colombella) e vengono chiamati specchietti

Lo spazio vitale dei colombacci sono le foreste di tutti i tipi, soprattutto le foreste di margine, ma anche i giardini e i parchi cittadini. Sono diffusi in Medio oriente e tutta Europa, a parte nel nord della Scandinavia e in Islanda, dalla zona del Mar Nero fino alle regioni settentrionali della Tunisia,dell’Algeria e del Marocco.
I colombacci si nutrono di semi, bacche, pomi, radici e talvolta piccoli invertebrati. In autunno e in inverno mangiano soprattutto i frutti dei faggi e le ghiande delle querce.

Il nido è composto soltanto da paglia e rami e viene costruiti perlopiù in alto tra gli alberi. Depongono 1 o 2 uova una o due volte all’anno tra marzo e novembre, con notevoli variazioni da regione a regione. I piccoli bucano il guscio dopo 17 giorni e vengono nutriti in prevalenza con il pastone, comunemente chiamato latte di piccione, che i genitori rigurgitano dal becco. I piccoli abbandonano il nido dopo circa 3- 5 settimane.

Il colombaccio abbandona le regioni più settentrionali d’autunno per poi ritornarvi in primavera. Al contrario è stanziale nell’Europa centrale e meridionale. In questi ultimi anni, delle significative popolazioni si sono stanzializzate anche in Italia, tuttora in aumento progressivo.

Relazioni con l’uomo

Il colombaccio non è molto amato dagli agricoltori, in quanto grossi stormi, talvolta, si abbattono su coltivazioni cerealicole, di leguminose o di trifoglio, provocando grossi danni. Si è ben adattato alle città, tanto da essere un assiduo frequentatore dei parchi, anche se è molto più timido del piccione; il suo habitat principale, tuttavia, rimane la campagna, dove è molto presente.

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